A una settimana di distanza posso scrivere finalmente il mio post post-fiera. Non potrei non raccontarvi cosa è stata Il Mondo Creativo per me. Ma tante emozioni dovevano essere in qualche modo elaborate, le foto riviste con calma, gli incontri rivissuti.
Si parte. Il mio paese è avvolto nel buio. La stazione semideserta. La nebbia, dopo la prima notte sottozero di questo scorcio d'autunno, punge. Il treno, poi Milano, un altro treno... Il sorriso della mia amica. Dentro tremo. Sono Cenerentola, circondata da manager in completo e signore eleganti. Bologna è inondata dal sole, e quanto deve essere bella, ma io non ne vedrò che poche strade. Ci siamo e ancora tremo. Mi sento piccola in qualcosa di grande. Ma so che ho qualcosa di grande anche io dentro, spero solo di riuscire a tirarlo fuori e farlo vedere al mondo. E poi tutto rotola via veloce. Emozioni, sorrisi, paure, scoperte...
Lo stand
Dremel è grande e bellissimo e bluissimo,
popolato da presenze accoglienti e rassicuranti...
Le blogger del cuore, le persone che volevo incontrare da tanto e attraverso le cui parole avevo vissuto questa esperienza gli anni scorsi, sono intorno a me. E' incredibile vedere
Mammafelice che mette in posa le mie creazioni, e mi sorride...
Beta coi suoi ricci ribelli,
Barbara Speedy dal dolce sorriso, e altre amiche venute per me,
Clod,
Helena... Sono circondata da volti sorridenti che sono qui a sostenermi, ad ascoltare quello che ho da dire...
A pensarci bene, a parte forse per la discussione della tesi di laurea, è la prima volta che tante persone mi ascoltano. Rapite, interessate, presenti e attente. Non sono qui per giudicarmi ma per imparare dalla mia esperienza. E, nonostante l'iniziale senso di inadeguatezza, man mano che passano i minuti e le ore e che la folla si raduna attorno al mio tavolo, mentre parlo e racconto, sono sempre più sicura di far bene.
Racconto come per tagliare la lamina uso un trinciapollo, e di come sia difficile trovare le attrezzature e i materiali in Italia, e di come ho dremelizzato il martellino supereconomico... Racconto la mia passione per il mio lavoro, letteralmente spalmata sul tavolo perché si veda meglio quello che faccio. E, inaspettatamente, sorrido, tanto. Mi colpisce nelle foto vedere tutti i sorrisi, ognuno diverso, le espressioni del mio volto, una felicità che non sapevo di avere dentro.
E' la felicità nonostante tutto. La felicità di sapere che c'è tanta gente che mi vuole bene, che ha fatto tanta strada solo per vedermi, per incontrarmi e ascoltarmi (non vi elenco tutte, ho paura, anzi la certezza di dimenticare qualcuno, ma voi sapete che ogni abbraccio ha significato tanto per me). La felicità di vedere tantissimo interesse per ciò che amo e che mi appassiona. La felicità di amici che vengono a trovarmi per dirmi "Io sono con te, sempre". La felicità di abbracciare per la prima volta persone care, legami fatti di parole, lettere e voci al telefono. La felicità di incontri inaspettati, ancora più preziosi. La felicità di sapere che il mio lavoro e il mio modo di farlo viene apprezzato. La felicità di essere al posto giusto, per una volta nella vita.
Grazie a
Dremel, ad una squadra di persone fantastiche dalla mente aperta, che ha creduto in me e nelle mie capacità.
Grazie a Barbara, la mia metà, la mia testa pensante, la mia ancora.
Grazie a Luca, sbucato all'improvviso dai miei pensieri.
Grazie a Monica, l'incontro più atteso e insperato.
Grazie a Barbara Mammafelice, per le parole e la stima.
Grazie a chiunque mi abbia sorriso e ascoltato in quei tre giorni.
Grazie a chi mi ha portato regali, a chi mi ha portato gioia o la presenza silenziosa.
Grazie a chi si è portato a casa un pezzetto di Beads and Tricks e grazie a chi ha solo pensato di farlo.
Grazie a chi mi ha sostenuta nei miei momenti bui e non mi ha permesso di lasciarmi andare, Cristina, Valentina, e tutte le persone meravigliose che mi vogliono bene e me lo dimostrano ogni giorno.
Grazie a chi legge, a chi mi ha scritto per la prima volta esprimendo genuina gioia, a chi in silenzio impara, sogna, crede e crea attraverso le mie parole. Perché senza saperlo ognuno di voi mi spinge a fare del mio meglio, a dare di più, a credere di più. A sognare di più.