mercoledì 23 febbraio 2011

Pickling, ovvero decapaggio

Il decapaggio (pickling) è il processo chimico di pulizia delle superfici metalliche dagli ossidi che si sono formati in seguito alla ricottura o semplicemente all'esposizione all'aria, oppure dai residui delle saldature. I metalli che contengono rame (le varie sue leghe e anche l'argento) si ossidano facilmente, in particolare se riscaldati, quindi il processo di ricottura ne ricopre la superficie. Questa patina superficiale potrebbe essere ciò che cerchiamo (la cosiddetta heat patina), ma se non lo è, soprattutto se un pezzo viene sottoposto per varie volte alla ricottura durante la lavorazione, allora serve un bella pulizia profonda. Se la nostra intenzione è di finire un pezzo dando una qualche patina particolare a maggior ragione dovremo ripulire la superficie da qualunque residuo oleoso o grasso e dagli ossidi, perchè la patina aderisce meglio ed è più uniforme su una superficie perfettamente pulita.


Il classico sistema di decapaggio prevede il bagno dei pezzi da pulire in una soluzione acida, solitamente si tratta di acido cloridrico o solforico. Da quando per fortuna si è diffusa la coscienza ambientalista e una maggiore responsabilità nell'uso di sostanze chimiche tossiche e inquinanti, molti hanno sostituto questi acidi con il più "verde" acido citrico.
Ma c'è una soluzione più economica e casalinga ma ugualmente molto efficace per ottenere il nostro bagno acido ed è una soluzione più o meno satura fatta con aceto e sale. Si usa circa una tazza di aceto e un bel cucchiaio di sale, ma c'è chi dice che più la soluzione è satura di sale e meglio lavori... Si fa sciogliere il sale nell'aceto e per ottenere risultati migliori e più veloci è opportuno riscaldare la soluzione. Vi si immergono i pezzi da pulire e vi accorgerete subito dell'efficacia di questo rimedio casalingo!


Rimuovete immediatamente dalla soluzione gli oggetti appena sono puliti, sciacquateli molto bene e asciugateli. Ricordatevi che si tratta di un acido (corrosivo). Proprio per questo motivo non tutte le pietre, ma specialmente non i materiali organici, possono essere bagnate in questa soluzione senza danni. Se acquistate bijoux in rame non ossidato, montati con pietre o perle o altri materiali, e vi si dice che per pulirli va bene l'aceto o il limone diffidate. Siate ben certi di che materiali è composto il vostro oggetto prima di metterlo a contatto con una sostanza acida. Pensate che le pietre potrebbero essere state tinte o trattate in qualche modo, e perdere il colore o la lucentezza.
La pulizia effettuata in questo modo non è permanente! gli ossidi continueranno a formarsi sulla superficie del metallo esposto ai composti presenti in atmosfera e alle sostanze acide (come il sudore o i profumi). La soluzione decapante rimane efficace per diverso tempo, quindi non è necessario buttarla via una volta utilizzata.

Fonti:
Tim MacCreight, The complete metalsmith, Davis Publication
Wikipedia
Ute Decker | Greener chemicals for your studio 
Fluxplay

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26 commenti:

Libby ha detto...

Ciao Ale, parlando di acido citrico, ricordo che quando lavoravo nel laboratorio orafo con mio padre, vicino alla vasca degli "acidi" stazionava un enorme sacco di acido citrico, una specie di polvere a scaglie bianca e profumata. Ogni tanto ci infilavo dentro un dito e la mangiavo! Ci si fanno le caramelle, quindi effettivamente è commestibile. Mio padre, esperto in materia, mi ha consigliato anche la buccia del limone (da dove poi viene ricavato l'acido citrico), anche quella sbianca i metalli. Onestamente non ho mai provato quindi non so se l'efficacia sia pari o meno all'aceto e al sale. Magari proverò!! Ciao.

Monica ha detto...

grazie grazie grazie, sempre consigli utilissimi. Proverò e magari ci confrontiamo sui risultati e gli esperimenti . Ancora grazie!

Alessia Spalma ha detto...

Ma quanto ti invidio il papà orafo!! dev'essere bellissimo avere questa passione e poterla condividere con chi ci sta vicino ed ha un'esperienza simile! Se c'è qualcosa che magari tuo padre sa in più o qualche errore nel post fammelo sapere!!

Feddy ha detto...

Grazie mille per i consigli, utilissimi come sempre!
Ma vale anche per l'argento? Ho una pallina degli angeli che si è ossidata all'inverosimile in tempi record, pochi giorni dopo averla riposta in un cassetto... E vorrei poterla indossare di nuovo! :-S

Facchiana ha detto...

interessantissimo, ammiro la tua minuziosissima cura che hai verso le tue creature..nulla è lasciato al caso, a parte l'estro creativo!
grazie come al solito!

Unknown ha detto...

Lo sai quanto mi piacciono i tuoi post chimico-tecnici!! Perchè è importante conoscere sia come si ossida il rame ma anche come si può togliere l'ossido e tu riesci sempre a descrivere il tutto in modo chiaro ma non superficiale, e a portata di tutti! Solo una nota su una cosa che mi è venuta in mente sulla saturazione del sale in aceto..quando una soluzione è satura non può diventare "più" satura, quando la soluzione non scioglie più sale si dice appunto che è arrivata a saturazione e il sale in più si accumula sul fondo..forse sull'effetto di pulizia influisce la maggiore quantità si sale non disciolto ma non c'è variazione di saturazione..solo il calore aumenta la quantità di sale disciolta nella soluzione, oltre a favorire e velocizzare anche la reazione di decappaggio sul metallo..spero di essermi spiegata nel modo giusto!! ciao ciao!!

FascinationStreet ha detto...

post interessantissimo, grazie mille...sei una vera risorsa:)

pandora ha detto...

sempre e solo informazioni utili :) e questa arriva precisa precisa su un argomento che cercavo...grazie ale e millebaci!

D-chan ha detto...

Ma l'aceto caldo ha un odore terribile!
Lo usa anche mia mamma per fare le pulizie (tra cui lucidare le pentole alonate dal calore, in effetti), lei però non ci ha mai messo il sale... Glielo consiglierò per la sua collezione di pentole di rame!

Consigli su che tipo di aceto usare? Io ho quello di vino bianco o quello di mele, mentre quello di vino rosso non lo uso, e quello balsamico credo non sia adatto, vero?

Alessia Spalma ha detto...

Helena, come sai io sono mooolto poco esperta in chimica, mi riferivo al fatto che fosse presente una quantità di sale da un cucchiaio a salire fino a saturare la soluzione... grazie mille per la precisazione!

Dani, io da sicula sono abituata all'odore dell'aceto caldo perchè noi amiamo le pietanze in agrodolce, fatte unendo una soluzione di aceto e zucchero (o miele) a sughi e intingoli, come la fomosa caponata di melanzane! a me non fa per nulla impressione l'odore dell'aceto caldo! Io ho usato aceto bianco e direi che quello balsamico sta meglio sul radicchio!!

zula73 ha detto...

Ciao!
Fai sempre dei bei post e molto interessanti.
Grazie!
Nunzia

Anonimo ha detto...

Secondo il mio modesto parere, e' meglio specificare nel testo di questo articolo, che questo sistema di pulizia va bene per determinati tipi di metalli come il rame e l'ottone (NON TRATTATI, ergo, non ricoperti di smalti colorati, ne' finiti con vernici varie perche' la bollitura le farebbe venire via), e con pietre NON incollate (anche la piu' dura colla bicomponente si ammorbidisce solo col calore, quindi, attenzione).
Tutte le volte che decidete di far bollire i vostri gioielli (anche solo con acqua e detersivo dei piatti), ricordatevi di far sempre raffreddare il pentolino con i gioielli in modo dolce e naturale. MAI buttarlo sotto l'acqua fredda perche' gli sbalzi termici possono ridurre in frantumi anche i diamanti (figuratevi altri tipi di pietre).
Per pulire l'interno degli anelli e' utile un vecchio spazzolino da denti a setole morbide: consiglio, in presenza di amelli con pietre incassate, di mettere sempre uno straccio nel fondo del lavandino. Molte volte, le pietre restano nella loro sede anche grazie allo sporco. Togliendolo, la pietra esce dalla sua sede: con lo straccio sotto, eviterete di dover smontare il sifone per il recupero di quanto perso.
Se mi venisse in mente altro, ve lo faro' sapere. Ciao a tutti.
Wildcat's Jewels
(dimenticavo: sono orafa)

Alessia Spalma ha detto...

Ciao Wildcat's jewelry, grazie per il tuo contributo. Forse non hai letto bene il post: da nessuna parte si parla di bollitura dei pezzi, ma solo di riscaldare la soluzione di aceto e sale. E proprio all'inizio del post mi riferisco a metalli contenenti rame (le leghe che tu citi, cioè il bronzo e l'ottone) il rame stesso e anche l'argento che contiene rame nella sua versione a titolo 925. Ovvio che si parla di materiali "grezzi" cioè NON TRATTATI con vernici, altrimenti anche l'ossidazione non avverrebbe (non su superfici trattate anti-tarnish ad esempio, o smaltate con smalti colorati)... Del resto ho citato le fonti che ho usato per scrivere il post che facilmente possono essere consultate. Invece visto che sei orafa sarebbe interessante che ci indicassi quali pietre non vanno pulite in questo modo (cioè con sostanze acide pur blande), dato che in giro si vedono moltissimi bijoux montati con svariate pietre e con il rame lasciato al naturale e senza alcuna finitura di superficie (lacche o vernici o cere)... chi li vende spesso consiglia questi metodi di pulizia per mantenere il rame lucido. Invece ho letto che molte pietre e soprattutto le perle non vanno messe assolutamente a contatto con gli acidi. Grazie mille!

Anonimo ha detto...

Alessia mi sono permessa di intervenire perche', dal riscaldamento alla bollitura, basta un attimo di distrazione a volte.. E' successo anche a me, presa a fare 200 cose insieme, puo' capitare anche ad altri. Non sono proprio certa che la soluzione di aceto e sale vada bene anche per l'argento sai? Mica per niente.. il sale corrode l'argento. Ma piu' tardi, prometto di fare una prova.
Le pietre dure.. che domanda difficile che mi hai fatto. Con tutto quello che c'e' ora sul mercato, c'e' da stare veramente attenti: tingono di tutto, ed i casini li si vede solo col tempo (o quando si fanno "esperimenti" di questo tipo. Istintivamente di direi di NON scaldare corallo, perle, turchese (e le paste di turchese), lapislazzuli.. ma anche magnesite, pietra del sole, calcite, madreperla, pietra di luna, labradorite bianca e grigia, conchiglie varie, avorio, osso..
Quell'obrorio chiamato bambu' corallo (mi rifiuto di invertire perche' genera confusione nelle persone).
Ad onor del vero, a nessuna pietra fa bene essere riscaldata, anche se questo e' il metodo piu' veloce per sciogliere la sporcizia.
Io consiglio sempre di lasciare che anche il tempo lasci i suoi segni sui gioielli: dal graffio all'annerimento.
Se proprio proprio non si resiste.. del banale dentifricio ed uno spazzolino da denti vecchio e morbido, evitando di spazzolare le pietre, ed acqua appena tiepida possono ridare all'oggetto una buona lucidatura.
(da quando ho iniziato a scrivere, mi vengono in mente talmente tante di quelle pietre "a rischio".. Vado a fare l'esperimento con un pezzo d'argento e vi ri-aggiorno). Roberta (o Wildcat's Jewels)

Anonimo ha detto...

mentre rispondevo ho visto dei tuoi orecchini.. Aggiungere alla lista delle pietre da non bollire anche il calcedonio azzurro ho una collana che ho fatto per me che ha delle sfere che si sono scolorite :-(

Alessia Spalma ha detto...

Roberta hai fatto benissimo ad intervenire e ti ringrazio ancora!! Questo spazio è aperto a tutti e chiunque voglia contribuire con le proprie conoscenze è benvenuto!
Nel post penso sia chiara la sequenza da seguire: miscelare sale e aceto in modo da ottenere una soluzione, riscaldare la soluzione, mettere dentro la soluzione i pezzi di metallo da ripulire.
Per le pietre ti chiedevo quelle che non vanno messe a contatto con gli acidi, ma magari saranno le stesse che non vanno bollite in acqua secondo quanto tu dicevi...
Se ti va di scrivere qualcosa qui su questi argomenti sei la benvenuta!! Aggiornerò il post con le tue informazioni sulle pietre appena mi dirai più nello specifico.

Anonimo ha detto...

io ho delle pentole di rame che si sono ossidate e unirò i vostri consigli per pulirle, ma chiedo: per quanto tempo rimarranno lucidi... esiste qualcosa per prolungarne la pulizia???
Io ho usato anche il siero di latte che mi rimane dalla produzione di kefir....però me ne occorrerebbe molto, oro proverò con l'aceto e sale. Grazie!

Alessia Spalma ha detto...

Si possono usare delle cere, ma sono comunque delle soluzioni temporanee. e non direi che è il caso di usarle sulle pentole!

Anonimo ha detto...

grazie Alessia. Comunque non sono pentole da cucina ma rami antichi che uso come porta-vasi.

Unknown ha detto...

Ciao,i tuoi post sono sempre molto utili ed interessanti! :)
Volevo chiederti qualche consiglio riguardo al plickling.
Ho acquistato del rame in rocchetto da 0,8 e da 1 mm. Dopo essermi tagliata un po' di pezzetti con la fiamma ho fatto le palline per i pendenti, fin qui tutto ok, ho provato a fare la soluzione di sale ed aceto e devo dire che vengono anche troppo puliti! Ovvero, il mio problema è che dopo il plickling non tornano più color rame, ma bensì, oserei dire, un rosa confetto opaco! non so come scurirli un po', passarli sulla fiamma scuriscono troppo,
Hai qualche consiglio da darmi?
Grazie,
Angel

Lollipop ha detto...

Ciao Alessia,

è da un pò che seguo il tuo blog: trovo veramente belle le tue creazioni e mi piace soprattutto leggere le tue spiegazioni sui metalli e la loro lavorazione. Trovo che dalle tue parole traspare la passione che nutri per i metalli e mi piace molto il fatto che condividi le tue conoscenze con chi ti legge.
A proposito della pulizia del rame, io ho sempre visto mia madre pulire il paiolo di rame della polenta con aceto e sale grosso.
Funziona davvero, il rame torna lucido e splendente.
Anche l'acido citrico funziona molto bene, io lo uso in casa per diverse pulizie, ma confesso che sul paiolo non l'ho ancora sperimentato!
A presto

Sarucella Spinosa ha detto...

Ciao!
Io uso sempre una soluzione di acqua a bollore+succo di limone+sale...il tutto in un pentolino di rame. Non ho mai provato a farlo in un pentolino di materiale diverso perchè lessi che è importante...non ricordo per quale ragione...ad ogni modo funziona benissimo con ottone, rame e argento ma non ho mai provato con l'oro.
L'unica cosa è che non si puo' riutilizzare perchè dopo un giorno diventa tutto verde!! E non so se buttare questo acido vecchio nel lavandino (dopo averci aggiunto il bicarbonato) sia molto inquinante...qualcuno ne sa qualcosa??

Unknown ha detto...

ciao io ho provato una volta però ho notato che il rame tornava scuro più velocemente quindi ipotizzavo che un po di aceto restava sulla superficie anche se lavavo con acqua e quindi si ossidava nuovamente!
Poi agli anelli delle catenelle se fini o creati per la tecnica chain mail non fa tanto bene perché togliere l'ossido significa assotigliare il metallo no? ok che è solo aceto ma se fosse un acido più forte, daje una daje due.... quindi non so se riproverò questa tecnica per sbiancare, ma leggerla mi ha rincuriosito O:-) della serie magari questa volta andrà bene, (essendo che ho provato solo una volta!)

Alessia Spalma ha detto...

Ciao Astrattamente, vado nell'ordine a rispondere al tuo commento:
- Se il rame e ben ripulito, e asciugato non ossida più velocemente se è stato decapato con aceto o con un altro acido. Devi risciacquare molto bene e poi asciugare altrettanto bene. L'ossidazione è un processo assolutamente naturale che avviene più o meno velocemente a seconda dei composti chimici anche volatili con cui il metallo viene in contatto.
- Togliere l'ossido non significa assolutamente assottigliare il metallo: l'ossido si forma sulla superficie del metallo e toglierlo vuol dire solo rimuovere questo strato che si è formato sulla superficie. Gli orafi usano acidi ben più forti dell'aceto, e anche per diverse volte durante la lavorazione del matallo se questo viene sottoposto a diverse ricotture o saldature. L'acido rimuove le macchie che si formano e gli ossidi in superficie, non intaccano il metallo. Ovviamente il metallo va lasciato nella soluzione acida solo il tempo di ripulirlo.
Spero di aver fugato i tuoi dubbi. Grazie per il tuo commento!

Paolo Croce ha detto...

Grazie al bellissimo BLOG e a tutti per gli interessantissimi interventi dai quali si possono imparare e condividere molte cose.
Paolo Croce da Genova

Alessia Spalma ha detto...

Ciao Paolo GRAZIE!!! :)