lunedì 28 febbraio 2011

Artigiani della perlina cercasi

A volte capita che i propri sforzi non bastino. A volte capita di guardarsi attorno e di cercare qualcosa di più. Una forma più originale, una pietra diversa, un materiale nuovo, un'arte antica. Mi guardo intorno e quello che vedo non mi soddisfa più. Quando lavori anche per ore o per giorni per finire un pezzo, che è tutto fatto a mano, che ha un'anima, non ti accontenti più delle solite perline "industriali"... certo anche quelle possono essere bellissime e valorizzate in modo da renderle preziose e uniche. Ci sono pietre meravigliose, ma nella nostra piccola provincia Italia non c'è ancora la cultura del componente artigianale. Se lo cerchiamo dobbiamo rivolgerci all'estero, come sempre se vogliamo componenti di qualità. E parlo di ogni tipo di componente, ma in particolare di perline: perline a lume, perline in ceramica, perline in paste polimeriche, in cartapesta, metalliche, smaltate, patinate.
Il fatto che il mio blog sia ormai abbastanza conosciuto mi ha portato la fortuna di conoscere delle brave artigiane, persone che mettono l'anima in quello che fanno. E custodisco come un prezioso tesoro i doni delle loro mani.


Il bracciale Potter è una teoria di links a 8 interrotta da una pastiglia in ceramica fatta a mano da Silvia Decet (SilviaPotter). Le perline di Silvia sono emozionanti da tenere fra le mani, io ci sento questa arte antica, la terra, la forza dell'uomo e della sua intelligenza... Le tenevo chiuse in una scatola da quando le ho ricevute, senza avere bene idea di come usarle e valorizzarle. Nel frattempo sono cambiata, e credo di aver capito come poter rendere loro giustizia.


E mi sono detta che oltre alle mie conoscenze devono esserci in giro altre artigiane, altre persone che coltivano saperi antichi... vorrei che venissero fuori, che si potesse anche noi imparare ad apprezzare la bellezza delle cose fatte a mano, conoscerne la provenienza e la storia. Alla ricerca della loro anima.

Trovate Silvia anche su Facebook. E anche me!

E trovate il bracciale Potter anche su Artesanum

venerdì 25 febbraio 2011

Pantone color report: Primavera 2011

Un viaggio esotico partire dal colore che per Pantone è il colore dell'anno: Honeysuckle, un colore vibrante e allegro per risvegliare gli animi intorpiditi dal lungo inverno!



I miei preferiti sono i toni più naturali: Russet, Silver Peony, Lavender e Silver Cloud.

{Forse il pdf ci metterà qualche secondo in più a caricarsi...}

mercoledì 23 febbraio 2011

Pickling, ovvero decapaggio

Il decapaggio (pickling) è il processo chimico di pulizia delle superfici metalliche dagli ossidi che si sono formati in seguito alla ricottura o semplicemente all'esposizione all'aria, oppure dai residui delle saldature. I metalli che contengono rame (le varie sue leghe e anche l'argento) si ossidano facilmente, in particolare se riscaldati, quindi il processo di ricottura ne ricopre la superficie. Questa patina superficiale potrebbe essere ciò che cerchiamo (la cosiddetta heat patina), ma se non lo è, soprattutto se un pezzo viene sottoposto per varie volte alla ricottura durante la lavorazione, allora serve un bella pulizia profonda. Se la nostra intenzione è di finire un pezzo dando una qualche patina particolare a maggior ragione dovremo ripulire la superficie da qualunque residuo oleoso o grasso e dagli ossidi, perchè la patina aderisce meglio ed è più uniforme su una superficie perfettamente pulita.


Il classico sistema di decapaggio prevede il bagno dei pezzi da pulire in una soluzione acida, solitamente si tratta di acido cloridrico o solforico. Da quando per fortuna si è diffusa la coscienza ambientalista e una maggiore responsabilità nell'uso di sostanze chimiche tossiche e inquinanti, molti hanno sostituto questi acidi con il più "verde" acido citrico.
Ma c'è una soluzione più economica e casalinga ma ugualmente molto efficace per ottenere il nostro bagno acido ed è una soluzione più o meno satura fatta con aceto e sale. Si usa circa una tazza di aceto e un bel cucchiaio di sale, ma c'è chi dice che più la soluzione è satura di sale e meglio lavori... Si fa sciogliere il sale nell'aceto e per ottenere risultati migliori e più veloci è opportuno riscaldare la soluzione. Vi si immergono i pezzi da pulire e vi accorgerete subito dell'efficacia di questo rimedio casalingo!


Rimuovete immediatamente dalla soluzione gli oggetti appena sono puliti, sciacquateli molto bene e asciugateli. Ricordatevi che si tratta di un acido (corrosivo). Proprio per questo motivo non tutte le pietre, ma specialmente non i materiali organici, possono essere bagnate in questa soluzione senza danni. Se acquistate bijoux in rame non ossidato, montati con pietre o perle o altri materiali, e vi si dice che per pulirli va bene l'aceto o il limone diffidate. Siate ben certi di che materiali è composto il vostro oggetto prima di metterlo a contatto con una sostanza acida. Pensate che le pietre potrebbero essere state tinte o trattate in qualche modo, e perdere il colore o la lucentezza.
La pulizia effettuata in questo modo non è permanente! gli ossidi continueranno a formarsi sulla superficie del metallo esposto ai composti presenti in atmosfera e alle sostanze acide (come il sudore o i profumi). La soluzione decapante rimane efficace per diverso tempo, quindi non è necessario buttarla via una volta utilizzata.

Fonti:
Tim MacCreight, The complete metalsmith, Davis Publication
Wikipedia
Ute Decker | Greener chemicals for your studio 
Fluxplay

[Per iscrivervi alla mailing list dei miei workshop: beadsandtricks.ws@gmail.com]

lunedì 21 febbraio 2011

Orecchini My way

Sinatra con un fiore... e che c'entrerà mai? Canzone meravigliosa che evoca la libertà e la voglia di seguire i propri sogni, anche quelli potenzialmente sbagliati e assurdi. Seguirli a modo proprio, come ho fatto creando questi orecchini...
La voglia di provare, forse senza la tecnica giusta e i materiali adatti, a fare una foglia che è diventata un fiore in corso d'opera, con un po' di testardaggine, tanto ne verrà fuori qualcosa... e che ci metto dentro? solo i pistilli? no, non mi convince... e poi si fanno strada queste piccolissime rondelle sfaccettate di labradorite, comprate insieme a Luca, un prezioso filo diviso fra noi due, innamorati di quella luce incredibile proveniente da una pietra tanto strana ma quasi magica.


Il grigio-azzurro si sposa in modo molto raffinato col rame anticato e lucidato della spata, e l'argento illumina ancora di più tutto l'insieme.

Tra poco su Artesanum...

mercoledì 16 febbraio 2011

Migliorare le foto: una lista di links

Da un po' non parlavo di foto e di metodi per migliorarle. L'ho fatto spesso su Facebook, condividendo tutti i links interessanti che mi è capitato di trovare in giro.


Me, my camera, some Photoshop...

Oggi vi passo una lista di links fatta da Handmadeology, con molti consigli e tutorial utili per migliorare le vostre foto, lo stile, la composizione e l'editing.

Big List of Product Photography Tips

E qui un altro interessante link: Before and After with Photoshop sul blog di Etsy dove troverete anche Etsy Guide to Photography, enorme lista di links ai loro (e non solo) migliori articoli sulla fotografia.

E per finire (aggiunto in corsa...) la traduzione autorizzata in italiano di un ottimo articolo pubblicato tempo fa dalla foodblogger Helen/Tartelette: Come fotografare secondo Helen (traduzione di Staximo).

lunedì 14 febbraio 2011

Horseshoe: di orecchini e segni

Horseshoe sarebbe come dire "ferro di cavallo"... antico portafortuna che rovesciato è un omega, ultima lettera dell'alfabeto greco, segno grafico inconfondibile utilizzato in matematica, fisica, logica. Un segno semplice da replicare, ma ricco di significati.


Questi orecchini rappresentano una cosa nuova per me, un passo in avanti verso nuove forme e nuovi metodi, in una strada che non voglio assolutamente abbandonare solo perchè è diventata eccessivamente frequentata. Sono realizzati in rame e argento 925, il contrasto fra i due materiali accostati è molto piacevole, come è particolarmente interessante la texture a pelle di serpente data al rame, le cui sfumature di colore non finscono mai di incantarmi...

Li trovate tra poco su Artesanum.

{P.S. sono particolarmente orgogliosa di queste foto... so che non è carino...}

mercoledì 9 febbraio 2011

Tutorial: un bangle

Oggi mi sono per caso imbattuta in questo tutorial, e ho subito pensato di proporvelo. Io non amo particolarmente il genere, però il tutorial è molto ben fatto perchè dimostra le varie tecniche usate per ottenere il risultato finale, la principale è la tecnica usata per legare insieme i tre fili che costituiscono l'anima del bangle. Ma allo stesso tempo fa capire come possano essere fatte delle varianti. Insomma lascia aperto il campo alla sperimentazione di ognuno.


*** Aggiornamento maggio 2016 ***
Purtroppo ho verificato che il tutorial non è più online.
Trovate molti tutorial con link verificati a questa pagina:

lunedì 7 febbraio 2011

Orecchini Circle

Un cerchio, una delle forme più semplici, rigorosamente tagliato a mano e rifinito con tanti passaggi, fino ad ottenere l'effetto desiderato:  forato, carteggiato, martellato, anticato, ri-carteggiato, incerato, lucidato... Avreste mai detto, di fronte ad un semplice cerchio come questo, che per ottenerlo ci vogliono ore di lavoro?


Esisono i blanks già pronti, magari già forati, ma volete mettere il divertimento? e l'artigianalità? e la voglia di farsi tutto su misura? e l'esperienza che si acquisisce ad ogni nuova piccola scoperta?
Per completare questi orecchini solo una monachella molto semplice, sempre fatta a mano, e un corallo color avorio sfaccettato, che ne accentui i richiami naturali...


Un piccolo passo alla volta scopro la meraviglia di creare con le mie mani forme, di ottenere texture, di poter fare le bellissime cose che ho sempre ammirato in giro. Scopro che lavorare in questo modo è lungo, ma da' un'immensa soddisfazione, che mi arricchisce anche se il risultato finale è un semplice paio di orecchini, un cerchio e una perlina...
Su Artesanum!

venerdì 4 febbraio 2011

Wire Gauge, cos'è

Vi sarà capitato di leggere la parola gauge su Etsy, o in qualche tutorial, o ancora cercando notizie sul filo metallico. Questa parola è di solito preceduta da un numero ed indica lo spessore del filo o della lastra di metallo.

Immagine da Wikipedia

Gauge (American Wire Gauge - AWG) è un sistema di misura dello spessore in uso negli Stati Uniti sin dalla metà dell'Ottocento, che si applica ai metalli ad eccezione dell'acciaio. Esistono altri standard (come il britannico Imperial Wire Gauge o British Standard Gauge) ma quello che troverete utilizzato per la misura dello spessore del filo (o la lastra o foglio) metallico nei siti americani è l'AWG.
La regola d'oro da imparare è che più alto è il numero del gauge più sottile è il filo metallico, e viceversa. Quindi il filo 16 gauge è più spesso del filo 26 gauge.
Esistono moltissime tavole di conversione da gauge a pollici e millimetri, io vi consiglio di stamparvene una e di tenerla sottomano se utilizzate molto i tutorial americani oppure acquistate il filo su Etsy o su siti statunitensi.
Ve ne segnalo alcune:
~ Tavola con utili consigli su quale spessore usare per fare diversi componenti.
~ Widget da installare sui vostri blog o siti
~ Da FireMountain Gems
~ Da Beaducation una pagina molto ben fatta

mercoledì 2 febbraio 2011

La pecora, l'economia, la lana

Premettendo che non sono esperta di filati e che non sono esperta esperta di economia, oggi vi racconto una storia che è fatta di tante storie... storie di pecore inglesi e di pecore italiane, storie di paesi diversi che diversamente credono in se stessi e nel proprio potenziale come nazione. Storie di visioni del futuro.
Nasce tutto da lontano, da un progetto che veramente non riesco nemmeno a definire perchè gli aggettivi che mi vengono in mente non sono mai abbastanza: forse potrei semplicemente chiamarlo visionario... E' la storia di Roberta, chi di voi non la conosce? Roberta passa molto tempo in giro per le montagne della sua regione d'adozione, l'Abruzzo, con nella mente e nel cuore un sogno: trovare la lana giusta e le persone giuste per far partire un progetto importante, il progetto Lana d'Abruzzo. Da tempo volevo parlarvi di queste lane che ho avuto il piacere di toccare (e annusare!) di persona, ma per farlo oggi ho avuto la spinta da un servizio video della BBC nel quale si parla del rinnovato interesse britannico per le proprie lane autoctone, del mercato che risponde molto positivamente, della spinta che i consumatori devono imprimere se vogliono privilegiare i propri prodotti nazionali e far crescere la propria economia locale.

"Il futuro dipende dal fatto che i consumatori si prendano la responsabilità di ciò che acquistano e che diano importanza a dove è stato prodotto, e che sostengano ogni volta che è possibile prodotti fatti in Gran Bretagna, perchè è questo che incoraggerà i commercianti a rifornirsi di prodotti britannici e a ricercare aziende che producano prodotti britannici"
Parole semplici che potrebbero tradursi facilmente anche per noi, se solo le nostrane aziende capissero che la nostra cultura e le nostre antiche tradizioni vanno riscoperte e incoraggiate anzichè essere gettate al vento in favore di cosiddette "novità". Riscoprire la lana prodotta dalle nostre pecore sulle nostre montagne, farla filare da filatori locali, commercializzarla in modo nuovo e intelligente, facendo rivivere tutto il mondo che ruota intorno ad essa, un mondo antico ma anche incredibilmente moderno, ecco il lavoro straordinario che ha fatto Roberta. A me fa rabbia pensare che invece le grandi aziende italiane commercializzino pessime pallocche acriliche, facendo peggiorare il gusto e non trasmettendo nulla a chi si avvicina al mondo della lana per la prima volta. Mentre le aziende inglesi, le grandi aziende inglesi, un nome fra tutti la Rowan, hanno intere linee di prodotti fatti unicamente con lana di pecore britanniche.
Pare che qualcosa si muova anche da noi, ad esempio è interessantissimo ciò che sta facendo un consorzio di aziende piemontesi, biellesi per la precisione, di cui potete leggere molto (e tante storie interessanti e utili per capire meglio il mondo della lana e della sua lavorazione) sul neonato blog The Wool box. Una grafica ironica e coinvolgente fa della pecora e della lana una protagonista assoluta del discorso portato avanti da Biella The Wool Company, gli articoli interessanti pubblicati sino ad ora si fanno apprezzare per la voglia di diffondere in maniera semplice e accattivante, ma rigorosa, la cultura della lana.
E concludo mostrandovi il frutto del lavoro di Roberta, che davvero considero straordinario...

Le Lane d'Abruzzo: alcune biologiche, tutte non tinte e incredibilmente profumate...