La patina è davvero un elemento imponderabile. Fa parte del suo fascino, probabilmente, il fatto che ogni volta che tenti di ottenere un colore puntualmente ne viene fuori un altro, sfumature impreviste, parti che si staccano e che rivelano il metallo sottostante. La patina che si sviluppa naturalmente dall'esposizione del metallo a un qualche agente chimico (sia esso volatile o liquido) è sempre un'incognita. Basta una variazione di temperatura, il grado di pulizia del pezzo che vogliamo trattare, una piccola variazione nelle proporzioni delle sostanze che utilizziamo... tantissimi fattori possono influenzare il risultato che si otterrà. E poi bisogna avere molta pazienza. Perchè la patina ha bisogno di asciugare sul metallo, e cambierà ancora, a volte bisogna aspettare per giorni per capire cosa abbiamo ottenuto.
Questa lastrina colorata di verde/blu e arancio è frutto delle tante prove che ho fatto quest'estate per preparare il prossimo workshop sulle patine. Non era solo particolarmente bella la combinazione di colori che ho ottenuto. Per caso somigliava moltissimo ad una perla in ceramica raku che avevo comprato molto tempo prima, e che aspettava una degna collocazione in un pezzo che valorizzasse la sua forma così particolare e i suoi colori.
Ogni singolo componente di questa collana è unito agli altri con connessioni a freddo, rivetti in primo luogo, che permettono di mostrare tutta la bellezza dei colori e di montare anche la perla che non ha un classico foro passante, ma è una spirale chiusa su sé stessa con il solo spazio al centro.
Ogni volta che patino un pezzetto di metallo è un'avventura. E il risultato a volte è degno di essere utilizzato come una pietra preziosa, incastonato al centro di un gioiello.
11 commenti:
Adoro la casualità delle patine, lo sai. Certo qualcuno potrebbe dire, ma se non decidi tu… bisogna saper dosare, quando è giusto patinare un pezzo, quando il lavoro viene valorizzato dalla presenza di quel tipo di patina e quando no :)
Alberto
La scelta finale è sempre nostra. Cosa montare e come montarlo, se valga la pena o meno di usare il colore. Quel colore. E' vero che alcune cose non le decidiamo noi, non del tutto. Però è sempre nostra la decisione di dare a quel pezzo la possibilità di esistere, e di avere un senso. A volte la casualità è frustrante, io sono la persona meno paziente del mondo, ma ho imparato un pochino facendo questo lavoro, a prendere ciò che viene e a cercare di trarne il meglio che posso. E' un bell'esercizio di umiltà per me e di apertura.
Grazie per aver commentato :)
...che colori, che perfetti abbinamenti, che belle forme e splendide soluzioni per legarle una all'altra... incantevole collana, perfetta! In ogni dettaglio.
Silvia grazie mille :) Sei sempre carinissima, grazie di cuore!
Le tue creazioni sono speciali! La casualità che tu dici si trasforma in perfezione...perfezione di elementi, colori e manualità. La perla raku sembra soffice, quasi di stoffa....Complimenti Alessia...sei grande!
Un abbraccio
Monica
Bellissimo l'insieme che hai creato.
A questo punto non vedo l'ora di partecipare al workshop sulle patine <3
E io resto incantata, ogni volta, dalle foto e dalle tue parole!
Bellissima collana. E' vero, la perla raku sembra soffice..
Un pezzo davvero pazzesco, adoro questa patina così grezza e naturale, un misto tra ruggine e acqua**
Favoloso l'abbinamento con la perla in ceramica raku!
Sei sempre una maga :*
Bellissima!! E l'imprevedibilità nulla toglie all'abilità dell'artista di vedere, saper abbinare, trasmettere emozioni. La perfezione di questo oggetto sta anche nell'abbinare due materiali così diversi, ma comunque accomunati... Non per nulla anche nel raku (che adoro!!) c'è un'alta componente di imprevedibilità...
Sai stupirmi ed emozionarmi con ogni pezzo, Alessia!!! :)
Grazie a tutte per i commenti :)
La perla in ceramica Raku di una ceramista bravissima che crea delle cose meravigliose, soprattutto bottoni ma anche perle e si chiama Gloria Tovo :)
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