mercoledì 26 gennaio 2011

Lavorare il filo metallico: il filo

{Questo post non sarà una novità per chi mi legge assiduamente, ma solo una versione ampia di una risposta che ho già dato molte volte}

Sempre più spesso sia via mail che su Facebook mi sento rivolgere la stessa domanda: "Che spessore ha il filo che lavori?". Tantissime volte ho risposto che non c'è un unico spessore con cui lavorare e che tutto dipende da cosa si vuole fare e di sicuro anche dal proprio gusto e dal proprio modo di lavorare, ma sembra che chi riceve la risposta non sia mai soddisfatto... Credo che alla base ci sia la voglia di ottenere tutto e subito, senza sforzarsi di capire meglio da soli, attraverso la propia esperienza, cosa funziona meglio per noi. In secondo luogo le reiterate domande sullo spessore del filo mi fanno capire che chi me le pone non ha mai lavorato con un filo metallico. Basta tenere una volta in mano un filo di rame cotto da 0.6 mm di spessore per capire che non andrà mai bene per farci un pendente o una monachella o un link. Dunque è ancora più difficile poter dare spiegazioni.


Innanzi tutto diciamo che non tutti i metalli sono uguali, che ognuno ha una diversa consistenza che dipende da diversi fattori: la lega di cui è composto, il trattamento termico che può aver subito, l'eventuale presenza di una placcatura (cioè di un sottile strato di un altro metallo che ne ricopre la superficie), l'eventuale presenza di un trattamento anti-ossidazione, lo spessore.
Solo avendoli fra le mani si può cominciare ad avere un'idea del loro comportamento, e solo lavorandoli si può capire fino in fondo cosa possiamo aspettarci da quel particolare tipo di filo. Anche perchè certe specifiche dei metalli, come il grado di incrudimento o di cottura, nei materiali in vendita in Italia (tranne se ci rivolgiamo a ditte che trattano i metalli industrialmente) non ci è dato sapere. Nella maggior parte dei casi si tratta di filo cotto, abbastanza facile da lavorare e da manipolare. Per capire meglio di cosa sto parlando vi rimando ad un post di qualche tempo fa che parlava del comportamento del metallo.
Poi bisogna considerare il materiale che abbiamo fra le mani: l'ottone non è uguale al rame o al bronzo o all'argento.  Inoltre bisogna considerare cosa vogliamo fare con il nostro filo: vogliamo fare delle forme libere? vogliamo lavorarlo col martello? vogliamo creare dei componenti? vogliamo usare la tecnica del wire wrapping? Ogni tipo di lavoro richiede degli spessori diversi, ma molto dipende anche dalla perizia di chi lo esegue. Per imparare a lavorare con qualunque tecnica vi interessi partite da un filo facile da lavorare come il rame cotto, in spessori facili da manipolare. Quando avrete acquisito sicurezza nei movimenti e confidenza con la tecnica allora potrete passare a spessori più consistenti.
Altra cosa molto importante è l'uso di strumenti adeguati. Non posso lavorare un filo da 2 mm. con le stesse pinze che mi servono per il filo da 0.5 mm senza rovinare le pinze o il filo. Così come non posso pensare di ottenere dei lavori "puliti" e dalla finitura perfetta se non uso un blocchetto e un martello dalla finitura a specchio, e senza poi fare un adeguato lavoro di rifinitura.
Per finire, ma solo per il momento, vorrei condividere con voi una considerazione che ritengo fondamentale: l'esperienza che ho fatto in questi anni, le letture e l'aiuto dell'esperienza di abili artigiani che per fortuna hanno voglia di condividere le proprie conoscenze, mi hanno insegnato che accostarsi ad un lavoro manuale richiede pazienza e molta umiltà. Non si deve avere fretta di fare, di avere tutto e subito, perchè la conoscenza si sedimenta dentro di noi attraverso l'esperienza e per accumulare esperienza (soprattutto se questo è il nostro hobby) ci vuole tempo e lavoro, sbagli, impegno, voglia di studiare e di imparare. Forse lavorando vi stuferete, perchè non otterrete risultati immediati, perchè vi richiederà troppo tempo, perchè non avrete un immediato ritorno. Oppure vi capiterà di innamorarvi di quello che fate, di cominciare a vederlo come parte integrante della vostra vita...

Se avete un po' di tempo provate a leggere questo contributo davvero ricco e interessante sull'artigiano e l'artigianato, di Mario Cesari (Pennabilli.org)

28 commenti:

Perline e bottoni ha detto...

Interessantissimo post.

Alessia Spalma ha detto...

Buongiorno Paola!! Grazie davvero...

Feddy ha detto...

Un po' mi sono rispecchiata in chi vorrebbe riuscire in tutto e subito, e spera che ottenendo risposte possa essere tutto più semplice.
Mi sono ricreduta leggendo questo articolo e mi è stato molto utile, perché ho capito anche il tuo punto di vista, quando dici che certe cose è più facile capirle con l'esperienza che spiegarle... Un po' come quando ci si chiede "Quando sai di dover cambiare marcia durante la guida?" :-)
E non sai quanto mi consola sentirti dire che il cammino per ottenere dei risultati è pieno di sbagli, difficoltà e variabili di diversa natura... Perché è detto da te, che riesci a creare cose tanto belle e perfette, che sembra quasi ti venga tutto naturale e al primo colpo :-D
Grazie :-)

carmen ha detto...

Ciao Alessia! Bellissimo post, hai proprio ragione..a me , per esempio, piace fare il pane in casa con la pasta madre e spesso mi si chiede come si fa..ma proprio non è facile da spiegare a parole! Ci sono dei manuali, è vero, ma poi devi provare e riprovare perchè le variabili sono tante..E' così un po' in tutto!!
Baci
Carmen

Val_ ha detto...

Beh ma qui sta la differenza, solo chi lavora con amore può condividere il tuo discorso. Quanti metri di filo buttati, filo spiegazzato, spezzato, rovinato... ma poi, come dici tu, l'esperienza insegna, e per imparare qualcosa serve sempre tempo. E amore. Appunto. :)
Vale

Alessia Spalma ha detto...

Uapa, ti assicuro che non è come sembra :)) e se ne vuoi le prove basta che torni un po' indietro a leggere i mie post e guardare le mie foto... vedrai che differenza! Una risposta sicuramente può aiutare in certi casi, ma bisogna anche saper fare la domanda, cioè essere consapevoli di cosa si vuole sapere... Ecco se io rispondessi a tutte "o,8 oppure 1 mm." avrebbero imparato qualcosa? il giorno dopo avrebero ancora mille domande...

Carmen in effetti il paragone con la cucina calza a pennello... e soprattutto quello con il pane... ci sono mille variabili per cui viene bene o no, e solo se l'hai lavorato tante volte sai ad occhio qual'è la giusta consistenza della pasta... Grazie!

A knitting bear ha detto...

Purtroppo la pazienza di imparare è una merce rara, le richieste di formule magiche sono all'ordine del giorno, anche negli altri settori.
Tu invece di pazienza ne hai da vendere ; )

Ottimo lavoro!

Libby ha detto...

...credo che questo post volesse essere un po'una tiratina d'orecchie per il messaggio che ti ho inviato ieri su Face. Mi scuso, ma forse non mi sono spiegata. Non sono interessata ne alla misura del filo che usi, ne al tipo. Volevo solo, dal momento che io l'inglese lo mastico poco, che m'indicassi la traduzione dei vari tipi di filo (in riferimento al sito che hai indicato tempo fa) in modo che mi sia più facile scegliere (io che filo usare già lo so, ma non conosco il corrispondente nome inglese). Non vorrei essere risultata pesante o "curiosa" perchè proprio non sono il tipo e pur apprezzando le cose splendide che fai e che fanno moltissime altre creatrici, non mi permetterei mai, neanche lontanamente di chiedere info sulle loro cose.
Quindi mi scuso di nuovo, se in qualche modo posso averti urtata.
Mi trovi assolutamente d'accordo sul discorso dei lavori manuali e dell'esperienza che si fa utilizzando vari materiali, del resto, io per prima ho lavorato per 12 anni in campo orafo e non c'è scuola che insegni... ma solo il lavoro sul campo.
Ciao Erika

Alessia Spalma ha detto...

Erika assolutamente no! Non mi riferivo affatto a te, la tua richiesta era di tutt'altro genere e l'italiano ancora lo capisco abbastanza bene ;))non mi hai chiesto nulla di tutto ciò di cui parlavo nel post perciò non vedo come tu possa esserti sentita toccata da esso. Se non ti ho ancora risposto è perchè non ho trovato il tempo anche di venire a vedere il genere di lavori che fai per poterti dare un consiglio. Ricevo tantisime richieste (anche con commenti sulle foto addirittura) che chiedono solo e soltanto questo: di che spessore è il filo che usi?
Il post non voleva essere per nulla una tirata d'orecchi e men che meno a te, ma solo un cercare di fare capire qualche concetto diverso... sono sempre ben disposta a dare informazioni se però non ho la netta impressione che dall'altra parte ci sia solo qualcuno che voglia approfittare del mio tempo...

rachele ha detto...

la mia stima per le cose che fai e la tua persona non smette mai di crescere! un abbraccio rac

Vivi ha detto...

ho trovato il tuo blog proprio in questo momento(cercavo notizie sulla lana infeltrita),ti dico solo una cosa :"grazie di esistere".Mi sei stata veramente d'aiuto.

Elena ha detto...

Il tuo post è preziosissimo. lo condivido e penso che ci voglia tanta pazienza oltre a tanta creatività. Io adoro le tue linee semplici ed essenziali ma molto raffinate.
Grazie Elena

Unknown ha detto...

Ciao Ale, ancora una volta leggo un tuo post interessantissimo pieno di saggezza. Io credo che ricevi tante domande perchè le tue creazioni piacciono e si vorrebbe tanto imparare da te. C'è chi poi il filo lo compra e si cimenta e chi invece fa domande solo per curiosità perchè vorrebbe provarci ma poi rinuncia. Posso capire la tua noia nel legere sempre le stesse domande ma sappi che in realtà ti stanno dicendo che amano le tue creazioni ;)
Una abbraccio, Robs

Anonimo ha detto...

Come sempre, un post ultrainteressante.
Me lo sono divorato.

Unknown ha detto...

..sarà che forse ero presa dal nuovo acquisto..ma appena ho dato due smartellate con il chasing hammer mi è piaciuto immediatamente, anche se il risultato non era per niente perfetto!! Ma mi sono resa anche conto che prima di fare dei buoni lavori mi ci vorrà tempo ed esperienza, ed è per questo che anch'io è tanto che vorrei chiederti consigli su che fili comprare ma non lo faccio e la risposta l'ho letta qui, non ha senso che ti chieda queste informazioni senza avere la capacità di capirle visto che ho molta poca esperienza..ho già un po' dimestichezza con i vari spessori ma solo per il piegare e wrappingare, ma con il battere serve di sicuro più pratica e comunque ci sei sempre tu con i tuoi post semplici e perfetti che chiariscono ogni mio dubbio!! ciao ciao!!

Valentina ha detto...

Ben detto!

Valentina

Monica Fe ha detto...

Alessia cara, mi accorgo spesso che essendo ormai in contatto quotidiano con te, di là, scrivo poco qui, nel tuo blog (anche se prima della pagina di FB, passo dalla tua "casa")....oggi però mi fermo per sottoscrivere le tue parole, che sono piene di verità e saggezza e che in un epoca in cui si vuole ottenere "tutto e subito", risuonano come un inno al "saper fare" di antica memoria; ovvero che il lavoro, quello fatto bene, con passione e sapienza è la combinazione di impegno e fatica: i risultati non sono mai frutti gratuiti. Seguirti nel tuo viaggio è un'esperienza appagante...grazie!
Ti bacio, Monica indaco.

Anonimo ha detto...

Il tuo post è come al solito utilissimo.....non hai mai pensato di organizzare dei corsi??? Sarebbe utile per capire come muoversi, incontrarsi, imparare le basi. Io utilizzo prevalentemente la stoffa per le mie collane, ma essendo autodidatta ed avendo troppo poco tempo per dedicarmi al mio hobby, non sono soddisfatta di come uso il metallo, i fili, di come inserisco le perle...insomma sarebbe una manna dal cielo se una come te che ha sempre voglia di condividere le sue esperienze, mettesse a disposizione la sua arte....io mi iscrivo.... ;-)

Vannalisa Scafaria ha detto...

Concordo su tutta la linea, Alessia! Dal mio relazionarmi con gli altri, traggo questa convinzione: non c'è più molta voglia di "faticare" in giro! Il tutto e subito si applica ormai a qualsiasi campo della vita. E' l'era della velocità e il tempo per imparare, capire, fare esperienza delle cose viene, ahimé, considerato tempo perso ... :-((
Grazie per aver segnalato il contributo di Mario Cesari: è stata una lettura illuminante.
Un abbraccio.
Vannalisa

La Perla Nera ha detto...

Bello davvero questo post.
I tuoi articoli sul rame mi sono stati davvero utili! Da un paio di giorni finalmente ho trovato il filo di rame d 1,2mm e sono entusiasta, tanto che l'ho già provato a "manipolare" e ne sono usciti dei bellissimi orecchini!

Se ti va passa a dare un'occhiata e dimmi come ti sembrano!

Un salutone!

Sakura ha detto...

Io e mia mamma siamo appena approdate nella meravigliosa arte della produzione di bijoux...e la tecnina wire mi inspira tantissimo....purtroppo non conoscendo i metalli è difficile..ho preso quello che ho trovato ( è di scarsa qualità ), ma va bene intanto per provare.... Terrò questo post in considerazione!! :D

Monica ha detto...

Mi sento chiamata in causa anche io, come altre, perchè sullo spessore ti ho chiesto tanto. Infastidirti è l'ultima cosa che vorrei, visto che ti devo molti dei risultati che negli ultimi mesi ho raggiunto. Quindi ... perdonami, con la promessa che sul filo cercherò di arrangiarmi. Grazie Monica

Alessia Spalma ha detto...

Grazie a tutte per aver lasciato la vostra opinione e il vostro pensiero, è sempre importante ascoltare le voci di tutti.

Spero con questo post, e con gli altri che ho scritto in precedenza, di aver fatto passare dei concetti più che delle semplici nozioni, era quello che mi premeva comunicare. Io non sono affatto esperta in questo campo, ma sono appassionata delle cose che faccio e cerco di farle al meglio delle mie possibilità.

Quando ho cominciato a usare il filo metallico ho voluto saperne di più e ho fatto ricerche, letto libri, guardato video... ho osservato il lavoro degli altri con attenzione, mi sono indirizzata verso le cose che istintivamente mi piacevano di più e poi ho cominciato a provare, sbagliare, riprovare, finchè non ho tirato fuori qualcosa di decente che assomigliasse a me più che agli spunti che avevo preso in giro... solo a quel punto ho cominciato a parlarne, a pubblicare le foto.

Chiedere un consiglio non è mai sbagliato, con questo post ho voluto dare un riferimento che chiunque potesse ritrovare anche in futuro, e visto che mi vengono rivolte spessissimo le stesse domande, che potesse costituire anche per me un aiuto per evitare di scrivere sempre le stesse cose a persone diverse.

Sofilor ha detto...

Sempre interessanti i tuoi articoli: questo è un tuo pregio il voler condividere con altri le tue esperienze, ti fa onore. Grazie, ti leggo sempre, forse non commento così spesso ma mi piace sempre quello che scrivi :)

Tea ha detto...

I love Pennabilli!!!
Grazie Ale!
Tea

Unknown ha detto...

Anche questa settimana, sulla mia rubrica ti ho citata, in particolare quest'ultimo post:

http://laperlanerabijouxedaccessori.blogspot.com/2011/01/cose-interessanti-dai-blog-ii.html

MagikeMani ha detto...

ciao Alessia...che dire è già stato detto tutto... ho scoperto la lavorazione del metallo grazie al mondo blog e mi piace tantissimo, mi piace piegare, ripiegare fare pasticci, leggere e informarmi e tornare a guardare le mie prime creazioni e sorridere perchè noto i miglioramenti e sono sicura che tra qualche mese tornerò a vedere le creazioni che adesso mi sembrano bellissime e sorriderò comunque e noterò ancora i cambiamenti...sai quante volte sono stata tentata di chiederti ma che caspita di filo usi sempre perfetto...ma hai ragione non ci sono scorciatoienon esiste il tutto subito e anche se il mio nik è Magike Mani..non ci sono magie conta solo la voglia che uno ha di fare e di imparare...
ciao Grazia

Anonimo ha detto...

Ciao!! Innanzitutto complimenti per i gioielli che crei sono bellissimi!! Mi chiedevo se potessi aiutarmi..io cerco il filo di alpaca da 0.7 sai per caso di qualche sito online che lo vende? Grazie in ogni caso!!