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giovedì 16 febbraio 2012

Creatività: Dear Pinterest

Adoro Pinterest. Uso Pinterest. Trovo che Pinterest sia un'idea brillante e piena di potenzialità.
Pinterest sta cambiando velocemente il nostro modo di fare blogging e le nostre abitudini di navigazione. Ma non è detto che Pinterest sia perfetto, e soprattutto non è detto che lo siano i suoi utenti. Come per ogni altro social network o servizio, la superficialità che contraddistingue la maggior parte degli utenti non tiene conto di regole, dei termini d'uso del sito, di cosa comporta "pinnare" un'immagine e di cosa avviene se per caso vuoi rimuovere (per sempre) quell'immagine.
Qualunque servizio utilizziamo, sia esso un social network, un servizio di photo-sharing o altro, il nostro primo dovere è quello di essere informati su cosa comporta il suo utilizzo e su come utilizzarlo correttamente. Non dimentichiamo mai il crediting, l'attribuzione, il copyright. Chiediamoci sempre come, cosa e perchè.


Condividere un'immagine su Pinterest è esattamente come metterla sui nostri blog, l'attenzione che poniamo al corretto link deve essere la stessa. Oggi voglio solo invitarvi a riflettere su quante volte avete seguito un link su Pinterest e non avete trovato la fonte originale. A me capita almeno il 90% delle volte.
Nei prossimi post vi racconterò un po' di Pinterest e faremo insieme qualche passo in più verso un uso più consapevole di questo potentissimo strumento.
La creatività: correttezza e fair use.

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Se non conoscete ancora Pinterest potete leggere:
Guida semplice a Pinterest: come iscrivervi e cominciare a utilizzarlo (è la traduzione autorizzata di un articolo in inglese)
~ Tutto Pinterest su Mashable

O guardare questo fantastico video:

How To Pinterest from Braid Creative on Vimeo.


venerdì 5 novembre 2010

[Lo sapevi?] Oggi si parla (ancora) di plastica e resina

Seconda puntata della nuova rubrica in collaborazione con Artigianando, ma doveroso richiamo al primo post di circa un mese fa nel quale cercavamo di dare alcune informazioni sulle materie plastiche utilizzate nella creazione di componenti per bigiotteria.
Ci era stato chiesto di approfondire un po' la questione delle resine e Luca ci ha fornito queste ulteriori informazioni:

"Come già descritto nel precedente post, resina e metacrilato sono entrambe materie plastiche e il seguente schema ci può aiutare a capire meglio:
Nello schema sono indicati i materiali di cui abbiamo parlato, con le principali sotto-categorie. Per quanto riguarda il polimetilmetacrilato, abbreviabile in metacrilato, i nomi commerciali sono marchi registrati, esattamente come nel cristallo succede per il marchio Swarovski, e possono essere utilizzati solo se il prodotto in questione proviene dalla relativa azienda.
La resina di cui abbiamo parlato nel precedente post, è quella venduta solida, sotto forma di perle e componenti già finiti.
Le resine liquide sono un discorso a parte, in quanto vengono vendute scomposte in due reagenti, che vanno poi miscelati per ottenere il prodotto finale. Questo tipo di resine, dette bicomponenti, sono generalmente trasparenti e colorabili. Anch'esse sono termo-indurenti, infatti una volta essiccate non possono più essere ridisciolte."
Per completare il discorso che si faceva il mese scorso sull'uso della terminologia Plastica vs Lucite voglio semplicemente fare una panoramica sui negozi on-line più noti e importanti per vedere come si comportano rispetto alla denominazione delle perline in materiale plastico:

Pennybeads: Perline in plastica
Perles&co: Perline sintetiche
Empire Beads: Plastic beads (acrylic), con sottocategorie molto ben precisate
Beads Direct: Acrylic beads
Spoilt Rotten beads: Acrylic and Lucite beads
Artbeads: Acrylic/resin beads and components
Rings&Things: Plastic&Polymer beads
FireMountain Gems: Acrylic Beads (con molte sottocategorie specifiche)
Beadaholique: Plastic, Lucite beads
Fusion Beads: Lucite Beads

Lascio tirare a voi le conclusioni, raccontandovi però anche di come ho contattato Fusion Beads, prima tramite mail (a cui non hanno risposto) poi tramite Facebook (e lì mi hanno risposto immediatamente!). Ero stata molto incuriosita dal fatto che solo loro fra tutti i negozi online che ho consultato chiamino la loro categoria "lucite beads" tout court.
Ecco lo scambio e la loro risposta:

Alessia:
Some days ago I wrote to ask what are your "lucite" beads made of. I'll ask again here, hoping in an answer: I was wondering if your category (Lucite beads) is named after the real Lucite® (trademark), or if the beads and flowers are common and simple Polymethyl methacrylate, plastic or acrylic, as many other sellers name it. Thanks for your kind answer!
La risposta di Fusion Beads:
All of the vintage Lucite on our site came from the Best Plastics warehouse stock of Lucite® brand and has the same recipe as Dupont®. The flowers come from two separate manufacturers. One in Germany and a limited selection from China. According to the German manufacturer, their recipe is also the same as Lucite®. The Chinese goods are brought in under close scrutiny. In the words of the vendor, "We work really hard to be sure that the plastics are the same quality as the German goods, in appearance & feel, so that the line is cohesive." Lucite is essentially made of polymerized methyl methacrylate.


Sul sito però non indicano quali perline siano vintage e quali no, e in particolare dei fiori mi dicono che provengano da produttori tedeschi e cinesi (quindi non sono vintage). I tedeschi assicurano di usare la stessa "ricetta" cioè la stessa miscela della Lucite®, mentre i cinesi pare assicurino la stessa qualità ("appearance & feel").


mercoledì 29 settembre 2010

[Lo sapevi?] Oggi parliamo di: plastica, resina e Lucite

Lo abbiamo annunciato sia su queste pagine che su Facebook, e finalmente ci siamo! Parte la nuova rubrica di Beads and Tricks in collaborazione con Artigianando: Lo sapevi? è il titolo, la domanda che facciamo a tutti voi che ci leggete e che lavorate con perline, minuteria, accessori vari o siete semplicemente curiose.
Sarà capitato anche a voi di non sapere di che materiale fosse fatto un componente, di sentire una parola nuova sconosciuta, di vedere uno strumento e domandarvi a cosa servisse… eccoci! Siamo qui per parlare circa una volta al mese di un argomento interessante e utile, per scoprire nuovi materiali o saperne di più su quelli che usiamo tutti i giorni, e per farlo saremo accompagnati dall’esperto, ebbene si!! Abbiamo un esperto vero, Luca Ballarini, proprietario di Artigianando e molto appassionato del suo lavoro, che ci guiderà alla scoperta di materiali e tecniche.

Oggi cominciamo con un argomento caldo, perché già sappiamo da un piccolo sondaggio fatto su Facebook che potrà suscitare polemiche. Parliamo della differenza fra plastica e resina e soprattutto di cosa sia in realtà la Lucite. Prendiamo ad esempio questi bellissimi fiori, e facciamoci dire da Luca di cosa si tratta:

Acquistati da Artigianando

A. Luca ci racconti un po’ la storia di questi fiori?
L. Questi fiori fanno parte di uno stock di plastica vintage prodotta in Italia tra gli anni '60 e gli anni '80 (del secolo scorso); probabilmente facevano parte di fondi di magazzino di vecchi produttori di bigiotteria, che hanno deciso di svuotare i magazzini. Un prodotto, per potersi definire “Vintage” deve avere almeno vent'anni e solitamente si tratta di prodotti andati fuori produzione e quindi disponibili in quantità limitate.

A. Quindi questi fiori sono di plastica. A me capita spesso nei negozi di componenti per bijoux di vedere scritto resina al posto di plastica, tanto che avevo sempre pensato che si trattasse proprio di resina, ci spieghi la differenza?
L. Resina e plastica sono prodotti molto differenti, pur essendo entrambe materie plastiche. La resina artificiale ha diverse composizioni a seconda della destinazione d'uso; quella utilizzata per realizzare oggetti (dalle statuette alle perle) è un composto molto rigido dal colore neutro. Le perle in resina sono sempre verniciate in superficie, in quanto la resina ha un colore solitamente biancastro o beige. La plastica invece viene colorata intrinsecamente, infatti può assumere sia colorazioni trasparenti che piene, ed è più leggera della resina.

A. Quindi la distinzione possiamo farla in base al peso e al colore? Cioè tutte quelle belle perline trasparenti non sono in resina ma in plastica?
L. Esatto, se una perla è trasparente è di sicuro plastica; se invece è verniciata e poco elastica è molto probabile che sia fatta di resina.

A. E invece cosa sarebbe la famosa Lucite di cui tanto si parla e che ha invaso il web, tra Etsy, Dawanda e i vari e-shop?
L. Lucite® (è così che si dovrebbe scrivere) è uno dei nomi commerciali del Polimetilmetacrilato, più comunemente noto come metacrilato, che è una materia plastica sviluppata nel 1928 e commercializzata a partire dal 1933. E' un materiale più trasparente del vetro che, a seconda della composizione, può essere più o meno infrangibile, tant'è che viene utilizzato anche nella fabbricazione di vetri di sicurezza. Altri nomi commerciali di questo polimero sono: Acrivill®, Deglas®, Limacryl®, Oroglas®, Perspex®, Plexiglas®, e tanti altri. Ogni nome commerciale corrisponde ad un'azienda e l'utilizzazione prevede il simbolo ® oltre che la certezza della provenienza del prodotto. E più corretto utilizzare il termine “plastica” o al massimo il termine “metacrilato” per riferirsi a questi prodotti, ma difficilmente è possibile essere certi che il prodotto in questione sia di metacrilato o di un'altra materia plastica, quindi personalmente ritengo più corretto il termine “plastica”.

A. Io in effetti userei l’aggettivo sintetico per indicare tutta la categoria di perline e componenti derivate da polimeri, e questo eviterebbe sicuramente molti equivoci. Perché se è pur vero che la Lucite® è stata molto utilizzata negli anni ’50 per la produzione di bigiotteria, oggi troviamo questo marchio utilizzato indistintamente a fianco di prodotti in produzione, o comunque dall’incerta provenienza e non vintage originali.
L. In realtà non è sempre detto che un prodotto in plastica vintage sia di metacrilato; solo il produttore sa dire di cosa è fatto il tal prodotto (o un'analisi chimica) e il metacrilato è un prodotto ancora in uso. La plastica vintage può essere anche bachelite. Diciamo che quando non si può essere precisi, è meglio essere generici ed il termine più generico e corretto è “plastica”. L'azienda produttrice della Lucite®, la Lucite International è ancora attiva (fa parte del gruppo Mitsubishi) e quindi esistono prodotti attuali in Lucite®, ma nulla di ciò che producono ha a che fare con la bigiotteria, com'è possibile verificare sul loro sito.

A. Secondo te che lavori da anni in questo settore, perché c’è questa confusione? Perché si tende a dare nomi altisonanti, e per di più incerti, a materiali comunissimi come la plastica, magari per sopravvalutare certi componenti?
L. La realtà è che molti commercianti non conoscono cosa vendono ed altri cercano di dare un tono più alto ai loro prodotti, ma impropriamente. Credo sia principalmente un problema di pressapochismo, alimentato anche dai molti consumatori a cui non interessa sapere cosa hanno in mano. Diverso è il discorso per i furbetti di turno che utilizzano termini altisonanti per dare un tono maggiore ai loro prodotti. L'informazione e l'esperienza sono le armi migliori contro le furberie.

{Per approfondimenti la pagina di Wikipedia dedicata all'argomento con moltissime fonti.}

Il mio ringraziamento a Luca Ballarini, che ci ha chiarito delle questioni davvero importanti, e spero che la lettura sia stata interessante anche per tutti voi! Al mese prossimo con un altro argomento “tecnico” e se avete dubbi o domande scrivete a me o a Luca, o lasciate un commento e cercheremo di trattare anche degli argomenti che ci suggerirete.