venerdì 29 gennaio 2016

[Knitting] nuovi guanti fingerless

Un po' per far fuori un gomitolo, rimasto lì dalla lavorazione di uno dei maglioni dello scorso inverno, un po' perché per me che ho le mani cronicamente fredde i guanti sono un accessorio immancabile e non ne ho mai abbastanza. E anche un po' perché avevo cominciato questo piccolo progetto sperando di portarlo a termine velocemente e per impegnare delle serate troppo lunghe. Che ci ho messo una vita che ve lo dico a fare? 
Va così, però alla fine eccoli qui. 

Guanti senza dita lavorati a maglia
Cercavo un modello semplice, e confortevole, con polsino lungo e che coprisse quasi tutta la mano. La scelta è caduta su questo modello che si adattava abbastanza anche al filato che avevo a disposizione. E' lavorato a coste legaccio e ha una banda a maglia legaccio alta sulle dita che, volendo, si può ripiegare per avere più libertà di movimento. Io li ho finiti con un tocco di grigio, anche questo era un po' di filato rimasto da un altro progetto. 

Guanti fingerless lavorati a mano a maglia
Modello: Lambing Mitts di Tolt Yarn and Wool (modello gratuito in inglese)
Filato: Lima (65% lana - 35% alpaca) di Drops, lavorato con ferri circolari da 6 mm, acquistato da Fiordilana.


lunedì 25 gennaio 2016

Linee pulite per un anello

Linee pulite e nette in questo anello. L'ottone similoro squadrato e satinato è utilizzato nel modo più semplice in assoluto, combinando delle linee. La curva del gambo si chiude grazie alla retta che si proietta verso l'esterno. 

Anello in ottone similoro e argento

Unica decorazione uno scarto d'argento sagomato a coppetta irregolare e martellato, perché la sua irregolarità e la sua texture fossero in contrasto con l'estrema linearità della base. Sulla coppetta in argento ho lasciato il chiaroscuro che mettesse in risalto i segni del martello.


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Ottone similoro e argento di recupero



lunedì 18 gennaio 2016

Argento e pietra di luna

Una collana nata da un errore, anzi da un eccesso di zelo, di mia personalissima pedanteria. Un paio di orecchini finiti, montati, coi castoni venuti benissimo (miracolo, lo so, mi dovevo accontentare). Ma a me sembrava che mancasse qualcosa. Cosa? chi lo sa... sapete quella sensazione che ti prende quando sai che in un pezzo c'è qualcosa che non va anche se tecnicamente è perfetto, e ti arrovelli anche la notte per capire come migliorarlo? E la mattina dopo irrimediabilmente lo rovini cercando di migliorarlo? ecco, è andata esattamente così. 

Collana in argento e cabochon di pietra di luna
Dunque mi era rimasto un solo orecchino, ed è diventato il pendente che vedete in questa collana, montato insieme a tre anelli in argento quasi fuso. La pietra di luna è incastonata da una fascia d'argento, ha un aspetto lattiginoso e affascinante. Ho trovato un'altra pietra che mi piace molto usare, oltre alla mia amata labradorite! 

Girocollo in argento con pietra di luna incastonata
La collana è un girocollo, completata da una sottile catenina sempre in argento e da una chiusura ad amo con anellino fatti a mano. 
In fin dei conti so che questa esperienza non mi ha insegnato molto, e che quando sentirò ancora quel non so che che mi dice che un pezzo non va bene seguirò sempre il mio istinto e non mi accontenterò che il lavoro sia "semplicemente" fatto bene. 

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Argento e pietra di luna



giovedì 14 gennaio 2016

Vedere la bellezza

Ieri mi sono resa conto che da più di un mese non scrivo.
Capita che a volte le parole proprio non vengano fuori, che non hai voglia di descrivere semplicemente un oggetto e basta, che vorresti dire qualcosa di più ma non trovi il modo o il momento giusto, che aspetti qualcosa e i giorni passano e diventano mesi...
L'ultimo giorno dell'anno camminavo per i viali di uno dei posti che amo di più di Palermo, l'Orto Botanico, cercando conforto negli alberi, nella natura, che alle mie latitudini è sfacciatamente rigogliosa anche in inverno. Dietro ai vetri appannati della piccola serra delle carnivore mi è apparsa la bellezza, in un fiore delicato di pinguicula, sfocato, ma reale.

Riuscire a vedere la bellezza dietro ad un vetro appannato, riuscire a gioirne nonostante tutto. Ricomincio a scrivere (ci provo, e spero di riuscire) augurandovi questo, impegnandomi a cercare di farlo come un esercizio quotidiano. Vedere la bellezza, nonostante tutto.