Gioco con la reticolazione ormai da diversi mesi, all'inizio per caso poi con molta più consapevolezza. Sarà perché ho sempre amato le superfici un po' grezze, e nel corso del tempo ho usato diverse tecniche per riuscire ad ottenere questo effetto vissuto, rovinato. Ma nessuna si presta tanto quanto questa a rendere viva la materia su cui sto lavorando. Sull'argento è molto più semplice, sul rame mi costa qualche fatica in più, ma il risultato vale sempre tutto il tempo che ci vuole per far quasi fondere la lastra di metallo. Perché è questo che succede: ad un certo punto vedi la materia farsi viva sotto la fiamma, muoversi e scorrere su se stessa, formando quei rilievi, crateri, puntinature che trasformano la superficie in una specie di paesaggio lunare.
In questi orecchini ho utilizzato due lastrine quadrate ritagliate da un pezzo più grande (di scarto) che avevo reticolato. Non volevo bucarle, quindi ho deciso di saldare un perno d'argento sul retro e come decorazione ho scelto un paio di rondelle di labradorite da rivettare alla superficie del rame con un chiodino d'argento. Semplicissimi.
Anche questi orecchini li troverete sul mio tavolo il 13 e 14 dicembre a Milano, all'Atelier Magique.
Tutte le informazioni le trovate qui:
http://beadsandtricks.blogspot.it/p/mercatini.html
O_148
Rame, argento .925, labradorite
2 commenti:
Oltre che ammirare le tue creazioni mi piace leggere i tuoi post perché spieghi il lavoro che c'è ogni dietro creazione in modo così preciso e semplice da fare immaginare che sia facile realizzarle quando invece dietro c'è un lavoro certosino non indifferente. Complimenti!
Grazie Stefania, ci provo, anzi questa cosa mi ha sempre caratterizzata e ne sono orgogliosa, perché forse ha incoraggiato tanti a provare, e ha dato anche idea di quante tecniche e quante possibilità ci sono da esplorare. Grazie mille come sempre per il tuo incoraggiamento!
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