venerdì 17 maggio 2013

June Schwarcz: smalto, metallo, sperimentazione, libertà

Ci sono mattine in cui mi metto al pc col mio caffè davanti, con l'idea di leggere le mail e rispondere, e magari cercare qualcosa che mi serve, studiare. E invece inaspettatamente davanti mi si apre un mondo, a me sconosciuto ma così sorprendente e interessante da distogliere la mia attenzione da ogni altra cosa.

Immagine da Craftcouncil. Vessel, June Schwarcz

E ieri mattina Pinterest mi ha regalato questa meraviglia, fatta di metallo, smalti, texture, tagli e cuciture. Impensabili spessori minimi di rame che vengono piegati, stropicciati, tagliuzzati, assemblati a partire da modelli in carta, e pazientemente cuciti insieme con ago e filo di rame sottilissimo. Poi, come una magia, quella fragilissima opera nata dalle mani di questa anziana e meravigliosa signora, prende forza e consistenza grazie ad un processo che si chiama elettroplaccatura. E infine il colore, lo smalto, mezzo espressivo nel quale June Schwarcz è considerata una pioniera, tesoro vivente della California.
Gli oggetti sono per lo più contenitori, quelli che noi chiameremmo vasi o coppe, vessels, non in quanto contenitori o oggetti d'uso, ma per la loro forma. Sono incantata dalla creatività e dal genio di questa donna, ci sono delle parole chiave nelle sue interviste, si leggono lo studio, i tentativi, la mancanza di paura nel provare tecniche e applicarle come mai nessuno aveva fatto prima. I suoi lavori hanno una forza espressiva e una potenza, qualcosa di primitivo che colpisce.
Metallo, tecniche utilizzate in modo innovativo, arte pura.



Intervista e molti pezzi bellissimi spiegati da lei stessa, negli archivi dello Smithsonian.

3 commenti:

Martina ha detto...

L'ho vista anche io l'altra mattina tramite un link che hai messo su facebook, sono rimasta letteralmente incantata**
Davvero senza parole, questo mondo di artigiani e metallo non smetterà mai di sorprendermi e farmi innamorare**
[Grazie che trovi sempre queste chicche**]
:*

Unknown ha detto...

Very interesting. Thanks for the post! I hope I grow up to be like her...

Martina C. ha detto...

Eh eh, sentire quel tipico "schschsch..." dello smalto che fonde in forno e vederlo uscire bello lucido è una grande soddisfazione! Sono sempre interessanti i tuoi "ritratti" d'artista, ed è così che ho scoperto il tuo blog: conoscevo da qualche anno l'arte di J.P. Miller, e googlandolo sono capitata nel tuo blog.